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                     FINITO IL TRIAL ALLA PEN STATE UNIVERSITY SULLA SM

                                              MSIF  Research News del 9 marzo 2011

 

Ruolo terapeutico del naltrexone nell’encefalomielite autoimmune sperimentale
L'uso del naltrexone a basso dosaggio (LDN) in persone con SM nella pratica clinica č oggetto di discussione. Questo studio ha esaminato gli effetti a lungo termine del fattore di crescita degli oppioidi (OGF, [Met5]-encefalina) e  del LDN sulla espressione della glicoproteina mielinica degli oligodendrociti nell’encefalomielite autoimmune sperimentale (EAE). I risultati indicano che il trattamento con LDN e OGF non ha avuto conseguenze deleterie a lungo termine e non ha peggiorato la EAE, ma anzi ha contribuito ad arrestare la progressione della malattia, a migliorare i disturbi neurologici, e  ha impedito la comparsa di disturbi neurologici in un lungo periodo di tempo.
Prevention and diminished expression of experimental autoimmune encephalomyelitis by low dose naltrexone (LDN) or opioid growth factor (OGF) for an extended period: Therapeutic implications for multiple sclerosis. Rahn KA, McLaughlin PJ, Zagon IS.Brain Res. 2011 Mar 24;1381:243-53.